Intervista a Marco Fedi, maestro cesellatore di K-OVER
Nel mondo K-OVER, la bellezza prende forma attraverso la maestria artigiana. In questa intervista, abbiamo il piacere di parlare con Marco Fedi, maestro cesellatore, che ci racconta il suo percorso, il suo stile e il suo ruolo nel rendere ogni creazione K-OVER unica e senza tempo.
Nel cuore della tradizione orafa e argentiera fiorentina, Marco Fedi rappresenta l’anima più autentica del mestiere artigiano. Maestro cesellatore con oltre trent’anni di esperienza, ha scelto di portare avanti la tecnica del cesello con passione, dedizione e un profondo rispetto per la manualità. In questa intervista ci racconta il suo percorso, il valore della bottega, e il ruolo che oggi ricopre all’interno del progetto K-OVER, dove la bellezza dei metalli preziosi prende forma tra le sue mani.
Come è nata la sua passione per l’arte del cesello e quali sono stati i momenti chiave della sua formazione?
“In verità la mia passione per l’ arte del cesello non è nata a scuola ma nella bottega artigiana, il corso di oreficeria presso l’ Istituto d’ Arte di Firenze è stato comunque importante perchè si apprendono nozioni base di tutte quelle che sono le tecniche usate nel mondo dell’ oreficeria e argenteria e anche di storia dell’ arte.”
Quali insegnamenti ha tratto dal lavoro nelle storiche botteghe artigiane?
“Il mestiere artigiano si impara in “bottega”, ho cominciato a frequentare un laboratorio di argentiere e cesellatore quando ancora frequentavo la scuola, per acquisire manualità tecnica del cesello serve diverso tempo, la prima è maneggiare i ceselli e imparare a coordinarli in maniera fluida con il martello , seconda lo sbalzo, in cui al disegno viene dato volume lavorando dal negativo, vedendo poi artigiani bravi lavorare” si ruba anche con gli occhi”. Piano piano si comincia a creare qualcosa dal nulla “è li nasce la passione”!
Nella bottega si entra poi in contatto poi con quello che è il mondo vero del lavoro , questo da modo di confrontarsi con i clienti e richieste diverse. Per lo stile all’ inizio si cerca di imitare il “maestro”, poi entra in gioco la propria personalità e il proprio gusto.”
Può raccontarci dell’esperienza come docente alla Escola Massana di Barcellona?
“L’ esperienza presso la Escola Massana di Barcellona è stata interessante perchè ho fatto conoscere agli allievi l’ arte del cesello, essendo una scuola principalmente ad indirizzo orafo molti non avevano nozioni di questa tecnica.”
Com’è stato lavorare al reliquiario d’argento di Sant’Antonino per il Duomo di Firenze?
“Il reliquario in argento di Sant’ Antonino è stato creato grazie a più maestranze, lo scultore che lo ha fatto in argilla, il fonditore che ha fuso l’ argento, ed io che ho curato alla fine rifinitura e dettagli a cesello. Non ho trovato particolare difficoltà, avendo alle spalle già diversi anni di lavoro.”
Come è nato il suo incontro con K-OVER?
“Il Sig. Andrea Pacini mi è stato presentato da un collega tornitore in lastra con cui stava collaborando per il corpo delle cover, su sua richiesta alla ricerca di un artigiano cesellatore. Il Sig. Andrea mi ha illustrato l’ idea di questo nuovo prodotto, un “abito artistico in argento” che imprezzosisse bottiglie di champagne e vino…bella idea! E’ stato un confronto di idee sia nel design che nella realizzazione tecnica con l’ artigiano parte attiva.”
Quali sono le tecniche che utilizza per realizzare le creazioni K-OVER?
“Principalmente la cesellatura, sia “cesello incisione” o lo ” sbalzo” dove il disegno acquistà più tridimensionalità, utilizzo anche l’ossidazione per contrastare meglio l’ immagine , per parti colorate smalto a freddo o porpurine, tutto questo per definire al meglio il designo scelto sia classico che moderno.”
Come vede l’evoluzione dell’artigianato nel mondo contemporaneo? E che consiglio darebbe a un giovane che volesse intraprendere questo mestiere?
“Per quello che riguarda l’ artigianato nel mondo contemporaneo credo sia stato perso un pò d ‘ interesse rispetto a quello che era anni fà, sul lavoro e nella cultura delle nuove generazioni le nuove tecnologie anno condizionato molto il mondo economico e delle volte è difficile far capire le ore di lavoro che servono per realizzare un manufatto.
Ad un giovane che volesse intraprendere questo lavoro direi che sarà gratificato dal fare con le mani , ma servono anche sbocchi commerciali.”